Le direttive anticipate del paziente non vengono seguite in modo coerente come sarebbe auspicabile. Con l’Advance Care Planning (ACP), l’OSP offre un testamento biologico ampliato e accompagnato che rende meglio giustizia ai desideri del paziente.

La promessa del testamento biologico è chiara: la mia volontà conta, anche se non posso più esprimerla da solo. Tuttavia, sebbene dal 2013 i testamenti biologici siano legalmente vincolanti, spesso non vengono seguiti. Il motivo principale è che le direttive anticipate non possono sempre essere tradotte in istruzioni mediche e talvolta possono contraddirsi. In questi casi, infermieri e medici di emergenza decidono quindi indipendentemente dalla disposizione. Questo porta a situazioni difficili, soprattutto quando i famigliari sono convinti che l’interessato avrebbe preferito un approccio diverso.

Dire che il testamento biologico sia un fallimento è un’esagerazione. Ha infatti fornito un servizio prezioso per una migliore considerazione della volontà del paziente. Però la prassi ha mostrato i suoi limiti. Ora è disponibile una variante migliore che ha dimostrato di compensare le debolezze delle tradizionali direttive del paziente. Questo testamento biologico di qualità più elevata è chiamato Advance Care Planning (ACP).

 

Qual è la differenza tra direttive anticipate e consulenza ACP?

I miglioramenti riguardano principalmente tre aree:

  • Supporto professionale. Una discussione dettagliata dei valori è parte integrante della consultazione; i consulenti certificati ACP possono spiegare questioni mediche complesse e segnalare eventuali contraddizioni. Ciò garantisce che i pazienti preparino il loro testamento biologico nel miglior modo possibile e che sia formulato in modo tale da poter essere tradotto in istruzioni mediche.
  • Precisione e differenziazione. Il testamento biologico ACP distingue tre situazioni di incapacità temporanea o permanente:

– l’emergenza acuta, che può colpire ognuno di noi, indipendentemente dall’età

– lo stato di prolungata incapacità decisionale con prognosi poco chiara

– la condizione di inabilità permanente.

Per ciascuna di queste situazioni, vengono formulate direttive specifiche. La creazione di una direttiva di emergenza sanitaria – se possibile firmata dal medico di famiglia – garantisce che, anche in caso di emergenza acuta, i desideri del paziente siano più facilmente rispettati e realizzati.

  • Coinvolgimento della rete sociale. Viene nominato un rappresentante legale che prenderà le decisioni in caso di incapacità. Idealmente, questa persona sarà presente anche durante le discussioni. Ciò aumenta la probabilità che i famigliari comprendano e realizzino meglio i desideri della persona interessata e siano meno traumatizzati. Di conseguenza, in caso di incapacità decisionale, tutte le persone interessate sono già informate.

 

Anche il quadro sociale va tenuto in considerazione!

Per ottenere un miglior rispetto del testamento biologico, non bastano i consigli e una formulazione precisa. Le direttive anticipate del paziente vanno integrate in modo coordinato nell’insieme delle istituzioni e degli specialisti del sistema sanitario. Il rispetto della volontà del paziente non più in grado di decidere, va accettato anche a livello sociale! Il principio ACP tiene conto anche di questo aspetto (vedi sotto).

Siamo convinti che i miglioramenti apportati dall’approccio ACP facciano sì che la volontà del paziente conti davvero (e non solo sulla carta).

 

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